Abbandonare il conosciuto per entrare nello sconosciuto, averne il coraggio, opporsi alla PAURA. Scegliere di entrare nell’oscurità. Lo voglio!! Il coraggio mi verrà. Ho sempre avuto PAURA: PAURA delle critiche, dei giudizi, PAURA delle perdite, PAURA di affermare la mia creatività, PAURA sia del fallimento che del successo, PAURA della rabbia, del confronto, PAURA di non controllare… La PAURA mi devasta, mi vuole rigida; sospettosa, mi fa sabotare la creatività, mi fa annullare lo sforzo di trovare l’amore. La PAURA mi separa dalla mia metà morbida, dalla mia profondità; dalla mia vulnerabilità. Corro a vuoto per sfuggirla, spesso mi anestetizzo emozionalmente per far fronte alla vita di tutti i giorni. Mi sento intrappolata. Per tutta la vita mi ha accompagnato un senso d’indegnità, mi sono sempre sentita una fallita, ho sempre provato vergogna. Entro spesso in choc, ogni pressione mi rende incapace. Credo di essermi spaventata durante l’infanzia, percepisco di avere attivato le stesse paure dei miei genitori, della cultura in cui sono stata allevata. Oppure la paura è nata con me, mi sono spaventata quando sono nata, quando ho lasciato il grembo di mamma e poi, successivamente, le mancanze di attenzioni,d’amore, di rispetto hanno continuato a spaventarmi. PAURA di non soddisfare le aspettative riposte su di me dalla mia famiglia e dalla mia cultura… PAURA profonda di essere abbandonata. Ho volontà di essere più vulnerabile, onorare gli impegni con me stessa. Voglio attraversare la PAURA.. Ho PAURA quando i miei tentativi di apertura sono negativi. Mi rendo conto che quando rischio di essere onesta rimango sola, spesso allora vivo in una falsa armonia. È sempre stato terrificante per me e lo è ancora, dire qualcosa a qualcuno che temo reagirà con resistenza, rabbia e rifiuto. Non mi piacciono né la rabbia né il confronto, ma non dire ciò che ho bisogno di dire mi fa pagare un prezzo molto alto: mi si affloscia l’energia. Voglio essere onesta perché ho appurato che la disonestà distrugge le relazioni. Nonostante cerco di prendere le distanze, la PAURA continua a vivere la mia vita. Voglio riuscire a dire ciò che ho bisogno di dire, a fare ciò che ho bisogno di fare per potere finalmente onorare la vitalità che c’è in me. Forse diventando consapevole delle mie paure, posso fare io stesso il mio genitore assumendomi la responsabilità di entrare nella loro spaventosa stanza per affrontarle. La mia più grande PAURA la vedo, la sento , la tocco: È LA PAURA DI ESSERE ABBANDONATA. Nei rapporti c’è chi danza verso la fusione mentre l’altro danza nella separazione…è qui che nasce il mio problema. Se l’altro vuole la separazione, io mi sento abbandonata. Ho deciso di farmi stuzzicare la ferita della separazione, di permettere che si apra continuamente per guarire e non avere più PAURA. NON SONO SOLA E NON SARÒ MAI ABBANDONATA.
Scritto da: Donatella Crisafulli